Private Equity: quello che ti serve sapere

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Cos’è e come funziona?

Il private equity è rappresentato, almeno nella pratica più comune dei fondi italiani, da quella parte di capitali che affiancano gli imprenditori nello sviluppo delle imprese.

Deriva da “private” come privato nel senso anglosassone del “non quotato” e da “equity” ovvero capitale di rischio (azioni).

In pratica con questi “investimenti privati” un investitore tipicamente istituzionale finanzia un’impresa sottoscrivendo azioni di nuova emissione oppure acquistando quelle già esistenti dagli altri soci e questi scambi non avvengono nei mercati pubblici (Borse valori) bensì sui mercati privati, “non quotati”.

 

Perchè il Private Equity (PE) è estremamente importante?

Gli investimenti in Private Equity hanno l’obiettivo di utilizzare i capitali per creare valore e si articolano di diverse fasi: 

1.    Ricerca e analisi -> si identificano le aziende più promettenti e i loro migliori progetti di sviluppo come ad esempio realizzazione di nuovi impianti produttivi, espansione nel mercato estero, acquisto e fusione con società concorrenti e complementari;

2.    Offerta e investimento -> si dialoga con l’imprenditore per trovare un accordo finalizzato all’investimento dei capitali nell’impresa che vadano a finanziare i progetti di sviluppo dell’impresa stessa così come ipotizzati;

3.    Gestione e crescita -> oltre ai capitali le società di PE apportano competenze, esperienze professionali e tute le attività connesse e strumentali per lo svolgimento della vita societaria compresi contatti e relazioni istituzionali funzionali per la crescita;

4.    Valorizzazione e cessione -> si adoperano per la crescita di valore delle imprese investite e per una loro successiva valorizzazione attraverso tipicamente la quotazione in borsa, la cessione industriale o il subentro di altri investitori istituzionali, la così detta fase di “exit”.

 

Attraverso questo processo virtuoso che può durare diversi anni, i capitali pazienti del PE vengono impiegati per finanziare progetti, creare posti di lavoro e generare ricchezza per tutti i partecipanti: impresa, territorio e tessuto economico e chiaramente investitori.

In questo ultimo decennio abbiamo assistito ad un crescente interesse da parte dei risparmiatori privati a queste forme di investimento in private equity. Nel solo 2021 si sono infatti investiti in Italia 7.028 Mln ed anche il primo trimestre del 2022 si conferma da record con 81 investimenti realizzati contro i 66 dello stesso periodo dello scorso anno.

Secondo l’ultima ricerca di AIFI gli investimenti in Private Equity in Italia rappresentano più di 1.700 imprese per oltre 600.000 posti di lavoro. 

Private equity e venture capital: in cosa differiscono?

Nel linguaggio comune si tende considerare il Venture Capital (VC) un sinonimo di private equity.
In realtà queste due forme di investimento ed impiego dei capitali differiscono poiché il VC è una forma più specifica del private equity che tende a finanziare aziende giovani (spesso anche start up) caratterizzate da progetti innovativi e con potenziali di crescita molto importanti nel lungo periodo

Dunque, il venture capitale va a finanziare tipicamente le aziende prevalentemente in una fase di sviluppo e accelerazione iniziale del loro business mentre il private equity le fasi successive fasi di espansione. Si tratta ad ogni modo per entrambi, di investimenti che mirano a valorizzare il potenziale inespresso di aziende e dei loro progetti e rappresenta da oltre 30 anni negli Stati Uniti una forma di investimento alternativo altamente remunerativa.

Come avrete compreso il mondo degli investimenti legati al private equity rappresenta un mercato molto interessante e oggi ancora di più visto il limite che stanno manifestando gli investimenti tradizionali (quotati) nell’attuale contesto di rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse e dell’eccessiva volatilità che scaturisce da fattori geopolitici o da sopravvalutazioni di alcuni settori.

 Gli investimenti in PE remunerano in maniera importante il tempo necessario a far fruttare i diversi progetti di impresa e mettono al riparo dalle oscillazioni repentine dei mercati finanziari. Per questo grazie anche alle nuove norme che consentono l’accesso ai risparmiatori privati anche con importi limitati e alle agevolazioni fiscali che sono collegate, stanno diventando anche in Italia un’imprescindibile modalità e strategia di diversificazione del risparmio.

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