Investire in infrastrutture: come e perché

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Perché investire in Infrastrutture?

Con i fondi del PNRR il tema delle infrastrutture è diventato sempre più attuale.

Spesso equiparate al settore immobiliare puro (housing) per le sue caratteristiche intrinseche, le infrastrutture sono un asset alternativo strettamente connesso con il progresso e la prosperità del paese ospitante.

Nel nostro paese c’è una difficoltà cronica nel connettere il risparmio alle esigenze di liquidità di queste opere pubbliche difatti il divario tra gli investimenti necessari e quelli pianificati in infrastrutture è di circa 18 miliardi di euro ogni anno.

Purtroppo, da qualche anno a questa parte la situazione sta peggiorando a vista d‘occhio. Tutti i paesi occidentali, così come alcune tra le economie emergenti, hanno osservato una diminuzione degli investimenti pubblici in infrastrutture.

La velocità con cui si evolve la nostra società rende obsolete infrastrutture che hanno rappresentano la spina dorsale di queste opere realizzate nel secolo scorso non più capaci di rispondere alle esigenze del nostro tempo: digitalizzazione, economia green, mobilità ed altro ancora.

Specialmente nel nostro paese, dove la stagnazione economica ci affligge da diversi decenni, il gap infrastrutturale si è fatto più marcato che mai, rendendo i soldi fondi pubblici incapaci di soddisfare le necessità da parte di queste grandi opere.

Quali sono i vantaggi?

Le infrastrutture si sono dimostrate capaci di resistere a momenti di grande incertezza: l’universo delle infrastrutture ha dimostrato storicamente un elevato livello di resistenza a shock macroeconomici, grazie alla diversificazione settoriale e alla generazione di flussi di ricavi stabili.

Tutto questo perché:

  • Protezione dall’inflazione

  • Generi un impatto positivo sulle comunità perseguendo gli ESGs.

  • Consentono flussi stabili di ricavi

  • Diversificati per tipologia, funzione e dimensione del singolo investimento

  • Localizzati su tutto il territorio nazionale

  • Rispondono a bisogni primari e incomprimibili

Come abbiamo già detto, gli investimenti in infrastrutture contribuiscono alla crescita del Paese attraverso investimenti sostenibili generando rendimenti interessanti sul capitale investito e rappresentano un investimento alternativo estremamente di valore per tutti colori che stessero cercando nuove soluzioni al tradizionale mercato quotato.

E a storia tende sempre a ripetersi: se negli anni ’30 del secolo scorso gli USA utilizzarono il New Deal, cioè un piano di riforme politiche ed economiche promosse dal presidente Roosevelt, con l’obiettivo di risollevare l’economia americana anche grazie alla realizzazione di grandi opere pubbliche come dighe, scuole, case ed ospedali, anche oggi è possibile sostenere il nostro paese nella sua crescita.

Gli investimenti in infrastrutture hanno un impatto positivo sulla crescita e sullo sviluppo di una nazione, soprattutto nel medio termine, senza calcolare tutti quei benefici intrinsechi impossibili da quantificare che migliorano la qualità di vita e il benessere della popolazione.

Ecco alcuni esempi di cosa significa colmare il gap infrastrutturale

  • Digitalizzazione nazionale come rete in fibra ottica nelle aree industriali artigianali del sud del Paese e data center orientati a tecnologie di ultima generazione

  • Housing in generale sia dedicato ai giovani che ad altre fasce di poolazione

  • White&Silver Economy cioè quelle strutture mediche e infrastrutture pensate per la salute

  • Young Economy, cioè scuole, università, centri di formazioni e tutto quanto è necessario per la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni.

  • Transizione energetica come stazioni di ricarica su tutto il territorio nazionale di tipologia fast e quick

  • Impianti di biometano e fertilizzanti naturali derivanti da scarti industriali agricoli, zootecnici, ecc.

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